Luciano Rispoli

01.03.2024

Immemòriam

Quando qualcuno fa del giornalismo ciò che Luciano Rispoli ha fatto, togliersi letteralmente il cappello è il minimo che si possa fare.

Che GIA Giornalisti Italiani Associati, nata come Lui a Reggio Calabria, possa trovare in un genio del giornalismo italiano, forza e energie sufficienti a farne un sodalizio, utile, gentile e di grande qualità come in vita Luciano è stato per la Radio e la Televisione Italiana.

Fare quest'omaggio per Lui, era il minimo che potessimo fare, per questo giornalista dai modi gentili e dalle fantastiche capacità comunicative, al quale dedichiamo Immemòriam l'Associazione.

Altri avrebbero meritato certamente questo rispetto e parlo dei giornalisti ancora vivi o che ci hanno già lasciato, nati o amanti della nostra terra come: Anna La Rosa, Antonino Fava, Giuseppe Smorto, Marco Maisano, Mario Castellacci, Sabina Stilo, Domenico Campana, Marina Ripa di Meana, Mario Maffucci, Mario Gherarducci, Mimmo Càndito, Michele Cucuzza, Lella Golfo, Giovanni Attilio Ciraolo, Luigi Malafarina, Corrado Alvaro, Francesco Perri, Clelia Romano Pellicano, anche conosciuta con lo pseudonimo di Jane Grey, Fortunato Seminara, Francesco Toscano, Adele Cambria, Mario Castellacci, Pasquino Crupi, Enzo Iacopino, Domenico Logozzo, Silvia Mauro, Vincenzo Mollica, Domenico Morace, Giuseppe Nava, Anthony Nicaso, Walter Pedullà, Tonino Raffa, Roberto Raschillà, Agostino Saccà, Dino Sorgonà, Lucio e Rosario Villari, Francesco Votano, Agostino Zappia, tra i tanti, senza contare i parenti stretti, come la mamma di Barbara D'Urso, o il papà di Emilio Colombo ex Ministro, più volte Presidente del consiglio e Presidente del Parlamento Europeo, il papà di Enrico Mentana l'indimenticabile "Frame".

Insomma potessimo la dedicheremmo a tutti loro e a tanti altri che hanno onorato questo "offizio" che è il grande giornalismo.

Come ha detto il Papa Santo Giovanni Paolo II che mi onoro aver conosciuto: "Sali sulle spalle dei più alti per vedere più lontano!". Poi non mi interessa se lo aveva imparato dallo scenziato Newton o dal filosofo Bernardus Carnotensis o da un vecchio detto napoletano che cita: "Fattell cu' chi è meglio 'e te e fance 'e spese", quello che conta è che Santa o scientifica o filosofica, questa è un'espressione che somma saggezze antiche.

Chi vuole crescere, migliorandosi, lo potrà fare meglio frequentando persone superiori a se stesso e confrontandosi con chi ne sa di più per cultura, saggezza, uso di mondo, educazione, disponibilità e così via, insomma salire sulle spalle dei Giganti.

E Reggio ha dato i natali a grandi personaggi, non solo della moda e dell'Arte, ma anche del giornalismo, e solo salendo anche noi sulle loro spalle potremo vedere un futuro migliore di quello che cercano di imporci.

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