Turismo e Turismo di Radici

29.02.2024

La crisi pandemica è costata al settore turistico, che rappresentava prima della pandemia il 13,5% del PIL nazionale (234 miliardi di euro), circa 69 miliardi di euro. Il comparto turistico è quindi uno dei settori del recupero dell'economia italiana, ma bisogna comunicare a tutti i turisti che in Italia si può viaggiare in sicurezza e senza restrizioni, quindi rafforzare aree che anticamente erano scontate e non organizzate ad hoc come il turismo di radici..

Gli investimenti in comunicazione nel settore turistico devono essere maggiori

Secondo una ricerca "Comunicazione, Media e Turismo" condotta su circa 300 milioni di europei, per il 70% di loro l'Italia è la destinazione turistica preferita.
Il dato più importante di questa indagine è che media e comunicazione contribuiscono per oltre il 70% nello sviluppo e nel mantenimento dell'attrattivo turistico. Tuttavia, attualmente il comparto turistico è uno dei settori che meno investe in comunicazione: lo 0,07% contro lo 0,5% di media di altri comparti. Difatti, circa il 50% degli italiani conosce le regioni solo di nome e ignora l'esistenza di siti di interesse storico-culturali del luogo. La percentuale si abbassa se si prendono in considerazione gli operatori turistici che investono all'estero: fra lo 0,03% e lo 0,05% in spesa di comunicazione.

Per il turismo di radici poi l'investimento è sceso negli anni anche se il riflesso degli investimenti pre pandemia porta ancora dati migliori.

Quali sono i migliori canali di comunicazione?

Ormai il mondo è visual e anche il turismo è stato travolto da questo trend sempre più in crescita. Nel turismo, le immagini e i video rivestono un ruolo di primaria importanza per pubblicizzare un luogo. Alcune destinazioni oltreoceano hanno già percepito l'enorme potenzialità del visual e dei social e li sfruttano non solo per distribuire immagini del proprio territorio, ma anche per fornire consigli utili, informazioni per l'organizzazione del viaggio e possibilità di fare delle domande.

Ma i ricercatori che hanno condotto l'indagine sottolineano che per ottenere dei risultati serve un approccio comunicativo a 360°, nel quale media tradizionali e media digitali siano in grado di operare sinergicamente con media locali stranieri.

Ma bisogna reinvestire, anche, in chi realmente, i turisti, li porta fisicamente, con investimenti nel visual di influencer locali e tematici, verso mete regionali delle proprie radici, e anche e soprattutto associazioni e enti.

Un lavoro dall'estero verso l'Italia e dell'Italia verso i centri di italianità, chiaramente non dimenticando il visual sulle nostre bellezze naturali, archeologiche e artistiche, e chiaramente culinarie. 

Il turismo di radici

Il "Turismo delle Radici" è un'offerta turistica strutturata attraverso appropriate strategie di comunicazione, che coniuga alla proposta di beni e servizi del terzo settore (alloggi, eno-gastronomia, visite guidate) la conoscenza della storia familiare e della cultura d'origine degli italiani residenti all'estero e degli italo-discendenti che, vale la pena ricordarlo, sono stimati in un bacino di utenza che sfiora gli 80 milioni di persone, secondo il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ma che potrebbe raggiungere numeri vertiginosi se fatto con l'aiuto concreto dei nostri operatori culturali all'estero, secondo GIA.

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